Del Mio No a Facebook

La maggior parte dei miei amici ha un account su facebook. Io no.

Il fatto è che la privacy ha un valore importante per me. So che può sembrare ridicolo detto da uno che racconta tutti i suoi cazzi su un blog, ma è così. Il fatto è che mi và bene che la gente, sconosciuta, si faccia i cazzi miei, finchè non sà chi sono io. “Suby” è il mio soprannome, da esso non si può risalire alla mia identità. In ogni caso, volendo, è possibile risalire alla mia identità per il fatto che sono proprietario del dominio maledettaprimavera.com o dalla partita iva che la legge mi obbliga a mettere sulla pagina principale del sito, questo fa si che si possa risalire da Suby alla mia vera identità. Qualcuno interessato a Suby può sapere chi sono davvero.

E’ ben diverso, invece, quando partendo dall’identità di una persona si possono ottenere informazioni personali al riguardo. Esempi:

  1. Se il contenuto di questo sito fosse su facebook, e un’azienda facesse un controllo su facebook prima di assumere la gente, credereste mai che possa venire assunto???
  2. Se qualcuno cercasse una persona, su facebook otterebbe informazioni sul suo stile di vita (ad esempio se è iscritto al gruppo delle luride (storico paninaro milanese) è facile che ogni tanto, nel weekend, ci vada davvero dalle luride)
  3. Se una persona venisse arrestata la polizia potrebbe guardare su facebook, senza bisogno di mandato, l’intera lista delle amicizie, nuovi sospetti da controllare

Facebook colleziona e legalmente detiene informazioni personali di migliaia di utenti, la sua policy sulla privacy può essere cambiata da un momento all’altro, unilaterlmente, da facebook. Informazioni che può legalmente vendere a terze parti. Solo questo per quanto mi riguarda è una motivazione sufficiente per non averci niente a che fare. Ma se vi servono altri motivi per convincervi che è meglio pensare un attimo prima di iscriversi a facebook, leggete l’apposita pagina di wikipedia oppure la pagina relativa all’utilizzo dei social networks nelle investigazioni.

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Delle Cose Semplici

Questo è stato un weekend per me strano. Ho lasciato Milano e mi sono diretto in un agriturismo in collina, in provincia di Modena. No, non sono impazzito. A Cà Monduzzi il mio amico Paolino, aveva deciso di festeggiare il suo trentesimo compleanno. Ancora auguri super!

Eravamo in 23, in una giornata abbiamo bevuto 40 bottiglie di vino, una media di 1.3 litri a testa, non male. Potrei parlarvi dei personaggi strani di Zocca, tutti sedicenti migliori amici di Vasco Rossi, potrei parlarvi di chi ha perso la memoria, dell’avventura con la polizia, degli ignari cittadini o delle maledette macchie d’olio sulle scale, invece vi parlerò del preserata.

Eravamo tutti riuniti nell’appartemento di Paolo, il più grande, verso le 19, a bere san giovese e cantare mentre Lollo schitarrava canzoni di Vasco. La finestra era aperta, nonostante il freddo gelido, per permettere ai non fumatori di respirare. Io mi sono avvicinato alla finestra e ho guardato il tramonto dei colli bolognesi.

Il Tramonto sulle Colline Bolognesi l'Ultimo Sabato dell'Estate 2008

Il Tramonto sulle Colline Bolognesi l'ultimo sabato dell'estate 2008

Poi mi sono girato, guardando la stanza, e ho iniziato a fare una piccola banale riflessione. Il mio amico Turaz, che era lì con me, ha iniziato a parlarmi. Stavamo pensando alla stessa cosa.

La gente insegue un sacco di cose per essere felice: vuole la carriera, vuola una bella auto/guardaroba, vuole un bel compagno da amare, vuole dei figli, vuole avere un sacco di soldi, vuole una posizione affermata in società, vuole dei premi. Ma alla fine quando ti trovi in una stanza piena di amici, a fare i coglioni, con un bicchiere di vino in mano, a cantare insieme, non te ne frega un cazzo di tutto il resto, e sei felice.

Al Bano e Romina Power la sapevano lunga quando nel 1982 presentavano al Festival “Felcità“…

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Plastic Opening Party

Sveglio. C’è rumore e luce. Mio padre sta aprendo la finestra. Non mi svegliano mai quindi ci deve essere qualcosa che non và, gli dico “Ma che cazzo?” risponde “Sono le cinque e un quarto, l’ultima volta che hai dormito così tanto ti sei lamentato che non ti abbiamo svegliato”, era vero.

Sono nel mio letto, buono. La bocca non sà di vomito, ottimo. Mi guardo intorno per cercare qualcosa per aiutare la memoria a ricordare. Di solito lascio cordless e cellulare di fianco a letto per fare le mie strane chiamate domenicali. Il cordeless c’era ma al posto del cellulare c’era un foglio di carta con un numero di telefono, scritto da me.

Funziona. Mi ricordo del perchè non avevo il cellure, una mia amica me l’aveva “rubato”, e sul foglio avevo segnato il suo numero. La chiamo e mi faccio dire com’è andata la serata e perchè cazzo mi aveva fottuto il cellulare. Non le avevo detto un pettegolezzo che voleva sapere, però si offre di riportarmelo, quindi tuttosommato và bene, avevo anche trovato compagnia per pranzo (ho mangiato una pizza dal kebbabaro intorno alle 18).

Chiamo Marco, il mio fedele compagno da Plastic, il suo numero è facile, lo ricordo a memoria. Con le sue informazioni riesco a ricostruire la serata perfettamente.

E’ bello questo gioco dei puzzle, ricostruire la memoria, mettere insieme le cose, oltre a farmi sentire debosciato mi diverte.

Cmq è stato bello. Molto rammarico perchè le mie previsioni si sono avverate. Il bordello è chiuso, tutto trasferito in sala grande, un idea che mi hanno confermato tutti piace solo a chi l’avuta, Sergio. Penso che niente in vita mia  mi darà mai tutti i magici momenti che quella piccola calda stanza sudata mi ha regalato in questi ultimi anni.

Addio Bordello, ti sono debitore.

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Sulla Legalità dell’Alcol

Semplicemente non riesco a capire le politiche che stanno dietro a certe scelte da parte dello Stato, non solo in Italia. La gente comunemente crede che lo stato bandisca la cosidetta droga perchè fa male, sballa e crea dipendenza.

A me sembra una cosa sensata. Ho provato la droga. Ti fa stare bene, ti sballa, ma ti fa venire voglia di riprovarla e a lungo andare fa sicuramente male. Posso capire che lo Stato non voglia:

  1. Avere gente che invece di andare a lavorare sta a casa a strafarsi.
  2. Vedersi aumentata la criminalità dagli schiavi della droga che sono disposti a tutto per procurarsela.
  3. Pagare le conseguenze. (Malati, riabilitazioni, danni causati da persone sotto l’effetto di droghe).

Mi sembra un ragionamento sensato. Ma allora perchè lo Stato permette la vendita di alcolici??

Io bevo. Quando bevo, mi sballo. Sono psicologicamente dipendente dall’alcol, perchè ne ho bisogno per divertirmi (in discoteca sobrio proprio non ci riesco a stare, fatto mi diverto come un matto). L’abuso di alcol ha gravi conseguenze quali: “disordini mentali e comportamentali, problemi gastrointestinali, tumori, malattie cardiovascolari, problemi immunologici, malattie polmonari, malattie dello scheletro e muscolari, problemi dell’apparato riproduttivo e danni prenatali, che comprendono un aumento del rischio di nascite premature e sottopeso.” [1]

Perchè è legale? O perchè sono illegali le droghe? Io sono un antiproibizionista ma non importa, vorrei solo un po’ di coerenza. La parola droga spaventa, lo sò, ma andate oltre e cercate di capire che l’alcol appartiene all’esatta definizione di droga. E allora perchè non è considerata una sostanza stupefacente da nessuno Stato?

Una risposta alla mia domanda può essere la seguente: “C’è un giro economico mostruoso dietro al mercato dell’alcol che rende allo stato anche grazie al bollo, non possono vietarlo o perderebbero soldi su soldi.”

Bhè è una cazzata, a volte la dietrologia e il complottismo sono solo cazzate. Il documento citato prima [1] è uno studio sull’alcol per l’unione europea, ne consiglio la lettura e vi elenco alcune conclusioni:

  1. Il commercio di bevande alcoliche incide con circa 9 miliardi di euro nel bilancio totale degli scambi commerciali all’interno dell’Unione Europea. Con la tassazione dell’alcol si guadagnano 25 miliardi di euro
  2. I costi tangibili riferiti al consumo di alcol sono stati stimati in 125 miliardi di euro nel 2003, e di questi circa 59 miliardi di euro riguardano la perdita di produttività derivante da assenteismo, disoccupazione e anni di lavoro persi a causa di morte prematura, 33 milardi invece sono per i costi del crimine alcol-attribuibile ( polizia, tribunali e carceri, spese per la prevenzione del crimine e costi assicurativi e danni alla proprietà).
    I costi intangibili dell’alcol (che descrivono il valore che gli individui attribuiscono alla
    sofferenza e alla morte) all’interno dell’Unione Europea sono stati stimati in 270 miliardi di
    euro nel 2003.

Fatevi i conti e spiegatemi perchè l’alcol non è ritenuto una droga. Io non sono in grado di farlo.

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Della mia estate 2008

Sono andato a Punta, ho fatto la Duna, ho fatto le discoteche. Sono stato a Malaga, ho visto la Feria, ho bevuto, mi sono divertito, bla bla bla. Vi parlerò della giornata di Ferragosto.

Molti che mi conoscono non lo direbbero, ma sono una persona molto fedele alle tradizioni. Ovviamente alle mie tradizioni. Il 14 agosto, ogni anno, è per me un’evento particolare, lo definisco nei Big Five dell’anno (insieme all’apertura/chiusura Plastic, il mio compleanno e capodanno). Tradizionalmente a Ferragosto mi ubriaco e attendo il sorgere dell’alba, momento che sigla la fine di quella giornata e la possibilità di andarcene finalmente a dormire. Quest’anno mi sono sparato un litro di birra dalle 7 alle 8, attendendo l’alba, che mi ha letteralmente segato. Il giorno dopo ero a pezzi e ho deciso di rimanere in appartamento, mentre gli altri sono andati in spiaggia.Sono rimasto a letto tutto il giorno.

L'alba del 15 agosto 2008 a Malaga

L'alba del 15 agosto 2008 a Malaga

E non ero felice. Quest’estate è stata un po’ sofferta. Onestamente credo che il motivo principale sia il fatto che l’estate 2007 è stata molto bella, l’ho trascorsa con Pandi e penso di avere avuto tutto, e quest’estate, da solo, non poteva reggere il confronto.

Così in un momento di estrema malinconia ho deciso di mandare un sms a due ragazze a cui penso in questo periodo, ovviamente entrambe in vacanza col rispettivo fidanzato (le donne interessanti e single sono una rarissima eccezione). Uno era un sms esplicito, l’altro un po’ implicito.

Quello implicito ha fruttato una risposta fredda…

Quello esplicito non ha proprio avuto risposta…

E così mi sono rigirato nel letto e mi sono riaddormentato, ancora più malinconico di prima. Comunque 2 estati fa ero da solo, e non mi è affatto dispiaciuto. Che stia cambiando? Che senta davvero indispensabile la presenza di una persona da amare affianco? Che l’alcol non sia più la soluzioni ai miei problemi sentimentali? O semplicemente la lontananza dal Plastic mi fa un’effetto particolarmente devastante?

Lo scoprirò dal 13 di settembre [1]. -23…

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Di Platone e Delle Mele

Quelli che di voi non conoscono il Simposio di Platone, probabilmente avranno visto “Tre uomini e una gamba“. Il discorso è quello delle mele, che riprende un pezzo del Simposio di Platone in cui Aristofane sostiene la sua teoria che nell’antichità esistevano esseri umani doppi, formati da due corpi diversi ma uniti che vivevano felici e beati. Esistevano combinazioni uomo-uomo, donna-donna e uomo-donna. Zeus, infastidito dalla loro superbia decise di separarli tutti. L’amore nasce dal desiderio di ciuscuna persona di ricongiursi con la propria metà mancante.

Dico questo perchè recentemente ho discusso con una ragazza, non ricordo chi, la quale sosteneva che esistesse sulla Terra una e una sola persona che sarebbe stata il suo vero amore, così come sosteneva Aristofane nel Simposio. Proverò falsa questa teoria per mezzo del calcolo delle probabilità.

  • Supponiamo che non si possa scoprire questa persona solo guardandola, ma che almeno ci venga presentata
  • Supponendo di conoscere 365 nuove persone, dell’altro sesso, all’anno, significa 1 persona al giorno, a mio avviso un numero ottimista per una persona comune
  • Supponendo di cercare questa persona nell’arco di 25 anni. Significa avendo conosciuto 9125 persone
  • Dato che al mondo esistono in età compresa tra i 14 e i 65 anni circa 2.205.342.972 persone dello stesso sesso (supponendo che si è o etero o omo e in quest’ultimo caso non tenendo conto della percentuale di omosessuali)
  • Significa che la probabilità di trovare il vero amore nell’arco della vita è di 0,000004

La prima critica che mi si può fare è che dire “al mondo” sia egerato, ok, restando in Italia, il che significa che non si sono mai conosciuti stranieri in 30 anni e che la persona “giusta” debba per forza essere italiana, la probabilità diventa 0,00047. E’ statisticamente più failce fare un terno su una determinata ruota giocando 6 schedina in vita.

Io mi rifiuto di credere che questa sia una cosa possibile. Quindi, io personalmente, posso solo concludere che:

  • O la persona “giusta” non esiste.
  • O ce ne sono più di una.

Notate come queste due ipotesi si legano bene in un’unica teoria che sostiene che non esiste una persona con cui una relazione possa essere perfetta, ma possono esistere più persone che siamo in grado di amare.

E notate anche quanto sia terribilmente cinico ridurre alla probabilità un pensiero romantico come quello del Simposio di Platone, probabilmente troppo cinico anche per me…

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La triste sconosciuta

Sabato ero alla Duna, solite cose… tanta birra, tante cazzate, le foto, la lotta col Rotto. Verso le dieci e mezza leviamo le tende e ci dirigiamo verso l’uscita, slego la bici. Mentre le faccio vedo la seguente scena.

Un tipa che insegue un tipo, e lui la spinge via molto bruscamente e la manda a fare in culo. Erano a pochi metri da me e non piacendomi la violenza sulle tipe ho detto tipo “Oh”.
Lui si è risentito e mentre mi rispondeva tipo “bhè?” ho visto la tipa che gli correva incontro e cercava di abbracciarlo.
La mia politica al riguardo è di non intervenire in nessun caso, almeno che la tipa non ne abbia bisogno, ma a molte tipe piace essere maltrattate, lo dico davvero, mi è capitato più volte di vedere scene simili e le tipe al 90% cercano sempre un riavvicinamento.
Così rispondo “No no, mi faccio i cazzi miei”. Lui le dice tipo “mi hai rotto il cazzo” e se ne và, lasciandola lì. Lei si sposta un attimo e si accascia a terra a piangere, come la seguente foto.

Ora. Anche la mia insensibilità e il mio cinismo hanno un limite. Le ragazze tristi, soprattutto se piangono, mi inteneriscono, non ci posso fare niente, è un mio punto debole.

Così mi siedo per terra davanti a lei, le chiedo se và tutto bene, classica risposta: “Bene un cazzo!”, giustamente tralaltro. Decido di rimanere lì a cercare di tirarle su il morale, nell’attesa che qualche amica arrivi in suo “soccorso”.
Mentre cercavo di consolarla mi rendevo conto che le uniche frasi che mi uscivano erano su quanto la vita facesse schifo, roba tipo che lei diceva “gli uomini sono tutti stronzi…” e io ribattevo “guarda che ho incontrato certe donne…”

Poco dopo sono arrivate delle amiche e me ne sono andato, non mi sono neanche presentato, non per maleducazione, ma non volevo pensasse che ci stessi provando Era carina, per carità, e in un momento di difficoltà, ma non sono un predatore che arriva a certi livelli.

Comunque mi sono reso conto che probabilmente sono più triste di quello che penso razionalmente, anche se non ho molto di cui lamentarmi della mia vita.

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