Sulla Morte

Sò che questo a molti di voi sembra un argomento macabro e magari di cattivo gusto. Fatto sta che la morte è l’unica cosa certa della vita. Non posso credere che ci sia gente che non abbia mai riflettuto su di essa. Vi parlerò di due morti celebri molto interessanti:

La morte di Seneca

Cristoforo Savolini – La Morte di Seneca

Lucio Anneo Seneca è il mio filosofo latino preferito, ha vissuto una vita incredibile, e fin da giovanissimo sono stato sempre un grande ammiratore dello stoicismo, sebbene io sia un epicureo a tutti gli effetti, continuo ad ammirarlo. Fu condannato a morte due volte, la prima volta la pena gli fu commutata in esilio, la seconda volta fu condannato dal suo più celebre allievo: Nerone. Seneca fu quindi costretto a togliersi la vita, Tacito racconta che dapprima si taglio le vene, ma a causa della vecchiaia e della denutrizione il sangue non defluiva a dovere, quindi cercò di bere la cicuta ma non riuscì a deglutire, quindi immerse i piedi nell’acqua calda per favorire il deflusso di sangue.

Rasputin, un gran mistico e chiavatore russo. Famoso per la sua potente influenza tra gli Zar della dinastia Romanov, questa influenza non piacque agli aristocratici dell’epoca che lo invitarono a cena e l’avvelenarono con del cianuro, che non sortì alcun effetto. Decisero quindi di sparargli, ma lui si riprese e tentò la fuga, lo bastorono finche non gli sembrò morto e lo gettarono in un fiume. L’autospia rivelò che in realtà morì per annegamento.

Avete mai pensato a come vorreste morire? A me piacerebbe una morte dolorosa e non troppo veloce. Un colpo di pistola ad un organo vitale (non cuore o cervello) sarebbe interessante, avrei il tempo di accasciarmi al suolo e rendermi conto di quello che mi stà succedendo, assaporare la sensazione che la vita mi stà per lasciare, dedicarmi alle ultime riflessioni sulla mia vita e magari avere qualcuno di caro ad ascoltare le mie ultime parole. Trovo una morta del genere molto romantica.

E’ ovvio che non vorrei morire a 26 anni (la mia età attuale) ma alla fine di cose ne ho fatte tante, di rimpianti ne ho pochi. Faccio una vita del cazzo. Domenica mi sono svegliato alle 16 senza ricordarmi nulla della sera prima, tantomeno come sono arrivato a casa (avevo guidato). La regola del Gallo in questi casi è “Se non ti ricordi, allora ti sei divertito”.

Un’altra regola importante purtroppo è “Non bisogna scherzare con la statistica”. 4246 incidenti nel 2006 sono stati provocati da conducenti ubriachi [1]. Faccio la vita che faccio, l’adoro tantissimo non fraintendetemi, cerco di non guidare se sono fatto, non ho problemi a fare guidare qualcun’altro, ma difficilmente ci riesco per motivi pratici. Sò che c’è la possiblità che un giorno rientrerò in quella statistica e la verità è che non ho abbastanza paura della morte per cambiare la mia vita, spero solo di non portare nessuno con me, o peggio ancora di uccidere qualcuno e sopravvivergli.

La gente muore. Io lo accetto e mi sono preparato anche un discorso postumo insieme alle mie ultime volontà (che ho cifrato e ho distribuito la password ad alcuni amici utilizzando la Shamir’s Secret Sharing).

Lo trovate esagerato? Bhè se litigassi con la cicciona (mia madre) e uscendo di casa mi capitasse qualcosa e morissi, non pensate che mia madre preferirebbe leggere una mia lettera postuma dove le spiego che le ho voluto molto bene?

Generalmente non si può prevedere la morte, io vorrei solo avere la possiblità di dire alle persone care quanto sono state importanti per me. Sbaglio?

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8 Responses to Sulla Morte

  1. Pingback: Di Questo Primo Anno | Suby's Blog

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